Lo dovete provare … è buonissimo! Sia da solo che con il salato o il dolce NOTE: – ho seguito questo link: https://www.nicolanatili.it/dolci-senesi-pan-santi-storia-tradizione-antica-ricetta/ – mi hanno aiutato i consigli di una cara amica senese – per l’impasto e le varie fasi ho cercato di far tesoro di ciò che ho visto fare in rete e nei corsi seguiti
Oggi PASTA con le SARDE alla siciliana! Sarde, cipolla, acciuga, uva passa, pinoli, zafferano, finocchietto, pepe, olio, pane grattugiato con spaghetti alla chitarra di Gragnano.
REGINELLE fatte in casa al forno Salsiccia, piselli, formaggi
per 2 persone: circa 150/200 g di pasta fatta in casa* 150 g di piselli cotti 1 o 2 salsicce di maiale qualche dadino di formaggio a piacere parmigiano grattugiato, poco burro, un pizzico di pepe
Cuocere i piselli surgelati (ho cotto nel micronde con un po’ di acqua secondo le indicazioni della confezione) o usare i precotti; sbriciolare la salsiccia e cuocere in una padella con poca acqua, aggiungere i piselli e continuare per qualche minuto a far insaporire insieme aggiungendo un pizzico di pepe nero. Nel frattempo preparare per la cottura della pasta. In una pirofila da forno mettere il burro, i formaggi a dadini, la salsiccia e i piselli; quando la pasta sarà cotta scolarla e versarla nel condimento mescolando bene; aggiungere il parmigiano grattugiato e, se occorre, un po’ di acqua di cottura della pasta. Mettere in forno preriscaldato a 180° e cuocere per circa 10/12 minuti coperto con un foglio di alluminio e poi scoperto per qualche minuto per far formare la crosticina sopra. * La pasta l’avevo preparata per fare i Tortelloni; con la rimanenza avevo tagliato le reginelle con la macchina per la pasta e poi lasciate essiccare all’aria in un vassoio di cartone.
Buon fritto: supplì, petto di pollo, foglie di salvia, zucchine, melanzane
Tanti cari amici mi hanno augurato ieri un Buon Compleanno! Un po’ particolare, senza cena con Sergio al ristorante, senza auguri “in presenza”, ma comunque un compleanno sereno e pieno di affetto. A pranzo mi sono festeggiata con un buon fritto! Speriamo di poter dimenticare presto questo “sènza [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»”! Buona giornata a tutti!
Tortelloni di carne funghi, salsiccia e stracchino
Per 50 tortelloni: abbondante per 2 persone 50 quadrati (4 cm x 4 cm) di pasta fresca preparata con 60 g di uovo intero, 100 g di farina di cui circa 2/3 di tipo 0 e 1/3 di semola rimacinata, un pizzico di sale (si può raddoppiare la dose se poi non bastasse …) 200 g (più o meno) di ripieno dei cappelletti/tortellini/cannelloni uguale a quello che ognuno è abituato a fare con le carni miste, olio, burro, uovo, parmigiano, noce moscata (odori se piacciono … io ho messo un po’ di dado di carne e verdure che preparo da sola) Formare i tortelloni con la classica chiusura dei tortellini. Condimento da preparare mentre bolle l’acqua per cuocere i tortelloni: – 5/6 funghi champignon medi tagliati con la mandolina e cotti rapidamente con poco olio evo e sale aggiunto alla fine – mezza salsiccia di maiale sbriciolata cotta velocemente in poco olio in una padella larga che servirà per condire; nella stessa padella aggiungere i funghi ed insaporire insieme un paio di minuti aggiungendo un po’ di prezzemolotritato ed un pizzico di pepe nero – quando la pasta è cotta mettere in padella un cucchiaio abbondante di stracchino cremoso, mescolare, versare nella padella mano a mano i tortelloni scolati con un ragno, mescolare ancora delicatamente, aggiungere, se serve un po’ di acqua di cottura della pasta, parmigiano grattugiato ed altro prezzemolo tritato. Buon appetito!
Marmellata di mele cotogne Terminata la produzione 2020! Per i vasetti in foto: 1500 g di cotogne a pezzetti 1125 g di zucchero (750 grammi per ogni chilogrammo) un limone bio (ho usato la buccia e il succo di mezzo limone) uno/due bicchieri di acqua Lavare molto bene le cotogne dopo averle tenute anche in acqua in una bacinella. Togliere le parti rovinate se ci sono e sbucciare in parte, fare dei tocchetti: non tagliare la mela a spicchi perchè all’interno è dura ed è molto più complicato fare questa operazione, oltre al fatto che si possono disperdere dei “puntini neri” che sono vicino ai semi. Arrivare vicino al torsolo fin quando si sente la polpa più dura e granulosa: questa parte è meglio non metterla. Grattugiare la buccia di limone bio ed irrorare con il succo. Coprire di zucchero ed acqua e lasciar riposare almeno due ore. Cuocere in pentola con fondo pesante per circa 30 minuti, frullare con il minipimer e continuare la cottura finchè si nota la formazione della marmellata facendone scendere un cucchiaino su un piattino.
Marmellata viene dal portoghese marmeleiro, “cotogno”, una forma dissimilata del latino melimēla, (“mela dolce”), a sua volta dal greco antico: μελίμηλον, melímēlon («melo innestato nel cotogno») fonte: Wikipedia
Lo stinco è stato preparato alla birra ed aromi con la ricetta qui nel blog.
PATATE A FETTE con SALE aromatizzato al FINOCCHIO SELVATICO Sbucciare le patate e scottarle in acqua bollente per circa 3/4 minuti. Farle raffreddare e tagliare a fette di altezza 5/6 mm. In una teglia da forno grande condire le fette, mescolando con le mani, con poco olio evo e sale aromatizzato al finocchio oppure con sale e finocchio selvatico. Allargare le fette nella teglia e cuocere in forno preriscaldato al massimo per circa 10 minuti o perlomeno finchè non saranno belle dorate.
L’avevo già cucinata anni fa (qui e una ricetta particolare qui), ed oggi di nuovo … lunghe cotture in questo periodo! Ho letto e riletto varie ricette per seguire poi una di quelle riportate in wikipedia: Si prende una coda di bue e la si lava sotto l’acqua corrente per toglierle le tracce di sangue. Si taglia a tocchi, o “rocchi”, e la si mette a rosolare con un trito di lardo (o guanciale) e olio. Appena rosolata si aggiunge una cipolla tritata con due spicchi d’aglio, dei chiodi di garofano, sale e pepe. Si fa evaporare l’acqua buttata fuori dalla coda, si sfuma con del vino bianco secco e si fa cuocere per un quarto d’ora coperta. Quindi si aggiunge un chilo di pomodori pelati a pezzi. Si lascia cuocere per circa un’ora, poi si allunga la salsa con dell’acqua calda fino a coprire la coda, si incoperchia nuovamente e si prosegue la cottura per altre 3 ore. Nel frattempo si lessa del sedano. Appena pronto, si scola e si mette in un tegame con un po’ di sugo della coda, i pinoli, l’uva passa e il cacao amaro. Questa salsa va fatta bollire per qualche minuto e poi va versata sulla coda al momento di servire.
p.s.: ho usato guanciale ed olio per la rosolatura e con la cipolla ho messo anche del prezzemolo tritato
E due ROCCETTI con il mosto non li vuoi fare altrimenti fermenta? Con la ricetta pubblicata nel mio blog nel 2004 e mosto al posto del vino. 14 Gennaio 2004 500 g di farina un bicchiere di zucchero un bicchiere di olio un bicchiere di vino bianco due cucchiai di anice cartina per dolci (mezza bustina di lievito per dolci) Impastare tutti gli ingredienti e fare dei cordoncini. Chiudere ad anello (passare in zucchero bianco o di canna) e cuocere a 180° per 10-15 minuti. Si possono anche fare a forma di tozzetti: fare un panetto e cuocere intero. Tagliare delle fette spesse e rimettere in forno caldo per alcuni minuti.
E scopri che con il mosto in Umbria e Marche si fanno dolci molto simili tra loro per gli ingredienti e, più o meno, anche per le dosi: farina, mosto per impastare, lievito di birra, zucchero, olio evo, uvetta e semi di anice o anche solo semi di anice. La ricetta mi è stata data da un amico marchigiano ed è molto simile a quella degli zuccherini di Bettona, a parte l’uso del mosto. Poi ci sono i Biscotti con il mosto, tipo tozzetti con solo anice.