Torta di Pasqua al formaggio per la Pasqua Epifania (vai alla ricetta)
Polenta con sugo di salsicce costarelle involtini … (vai alla ricetta)
Dolcetti

Cibo e poesia …
Torta di Pasqua al formaggio per la Pasqua Epifania (vai alla ricetta)
Polenta con sugo di salsicce costarelle involtini … (vai alla ricetta)
Dolcetti
Cibo e poesia …
Dopo un’assenza durata fin troppo, sono tornato e mi piace ricordarlo con questi versi per ringraziare la mia rosa del mattino e della sera…
SONO TORNATO
Sono tornato per rivedere la mia città
Per rivedere la mia casa sono tornato
Sono tornato, andrò ad accendere la lampada
Dei sogni, perché si sappia da lontano
Che io sono tornato. Andrò a cogliere la rosa
Che si affaccia dalla siepe dell’orto
Mio padre l’ha piantata, l’ha curata
Come si prende cura di un figlio, con dolcezza
E l’ha lasciata a me, perché anch’io ne prenda cura
Me l’ha lasciata perché il suo ricordo
Non vada perso, il ricordo delle sue mani
Che dissodavano la terra, piantavano le rose
E potavano gli alberi d’olivo.
Sono tornato, infine
Per rivedere il tuo volto, leggere nel tuo sguardo
Quella risposta alla domanda che mi porto dentro
Sono cambiato? Me lo diranno i tuoi occhi
Sgranati dalla meraviglia, o sorridenti
Perché infine, mia rosa, anch’io sono tornato
© Sergio Tardetti 2021
Sergio Tardetti, 23 settembre 2016 alle ore 10:09 su FACEBOOK
Esattamente trenta anni fa, l’incontro della mia vita con la mia Vita… E’ a lei che dedico questo ricordo
23 SETTEMBRE 1986
L’immagine del tuo primo sorriso
Resta impressa nel fondo dei ricordi
Come l’impronta lieve nella sabbia
Salivi quelle scale. Impertinente
Il sole di settembre illuminava
La danza del pulviscolo nell’aria
Ero lì che attendevo non so cosa
O non so chi, ma certo non un sogno
Non un domani, non una visione
Intravista altre volte attraversare
Il corridoio della delusione
Senza farsi raggiungere o toccare
Attendevo, ma il cuore non pensava
Che un sogno si avverasse, o la speranza
Prendesse corpo e salisse quelle scale
Per annullare la mia riluttanza
E ricondurmi a vivere il ricordo
Che a volte colorava la mia stanza
Dell’amore che avrei incontrato un giorno
TUTTO
Tutto mi racconta di te, anche senza parole
Quella nuvola che i tuoi occhi hanno seguito
Fino all’estremo orizzonte, quella foglia appena
Sfiorata al tuo passare con un lembo della veste
Quel bicchiere posato un po’ di traverso sul tavolo
Che dimenticherai lì fino a domani. E poi quei fiori
Sempre freschi che profumano l’aria del terrazzo
E la coperta di pile in cui ti avvolgi quando la sera
Cerchi la tenerezza calda di un abbraccio. Mi parla
Di te anche il riflesso sullo specchio appannato
Che scintilla sotto un ultimo raggio, prima che
Il tramonto si rifugi sereno nella notte e tu ti faccia
Nuvola e foglia, specchio, fiore, coperta e abbraccio