Marmellata di mele cotogne e succo d’uva

Ai miei lettori: … avrete capito che questo è l’anno delle marmellate…

Sono arrivate delle altre mele cotogne e dell’uva molto dolce e buona, bianca e nera.
Ho raccolto un po’ di notizie su come fare da amici e nel web e riassumendo il tutto è venuta fuori la mia nuova marmellata.
Ho seguito il solito procedimento per la pulitura delle mele cotogne, anche, se stavolta ho ottimizzato meglio il lavoro. Dopo averle tenute a bagno, pulite bene con lo spazzolino, tolto qualche punto scuro, le ho messe a cuocere insieme ad una mela Delicious  con poca acqua e limone per pochissimo tempo (una decina di minuti circa): in questo modo le mele non si sono subito “spappolate”, ma solo ammorbidite.
Le ho lasciate raffreddare… un’intera mattinata perchè questo lavoretto l’ho fatto prima di andare a scuola… e poi ho potuto togliere più facilmente il torsolo.

Le ho fatte cuocere ancora e, nel frattempo, ho selezionato i chicchi d’uva, precedentemente tenuta a bagno e sciacquata più volte. Poi ho ricavato il succo d’uva con la centrifuga per frutta e verdura.
A questo punto ho pesato il passato di mele (3400 gr) e misurato il succo d’uva (500 ml). Ho considerato che potesse andare bene circa 1600 gr di zucchero, seguendo le proporzioni di 470 gr per ogni chilo di mele.
Nella pentola a fondo pesante e con lo spargifiamma sotto, ho messo prima un bello strato di zucchero, poi la polpa di mele, ancora lo zucchero, la polpa ed infine il succo d’uva.
Piano piano ho lasciato cuocere a fuoco molto basso e, quando la marmellata ha cominciato ad acquisire densità, sono stata molto attenta a non farla attaccare rimestando spesso.

Quindi invasatura della marmellata bollente nei vasetti sterilizzati e “rovesciamento”… solito sistema del raffreddamento lento “sotto le coperte” come nella precedente ricetta.

Ecco i vasetti: … arriva foto… non appena avrò ritrovato il cavetto della mf…

Marmellata di mele cotogne e succo d'uva

Marmellata di mele cotogne

Anche quest’anno ho ricevuto in regalo delle bellissime mele cotogne e, ieri sera, ho preparato la marmellata.

La parola marmellata deriva proprio dal nome di questo frutto:

Il nome deriva dalla parola portoghese marmelo, per mela cotogna (dal greco μελίμηλον “mela di miele” ). (wikipedia.it)

Metterle a cuocere intere in una pentola capiente con un po' di acqua nel fondo e una spruzzata di succo di limone
Lavare molto bene le mele e pulirle aiutandosi anche con uno spazzolino per togliere la peluria e le impurità.
Metterle a cuocere intere in una pentola capiente con un po’ di acqua nel fondo e una spruzzata di succo di limone.

Far ammorbidire le mele: ci vorrà circa mezz’ora. Lasciar raffreddare e ricavare tutta la polpa eliminando i torsoli … questa è la parte peggiore della preparazione!

 

la polpa Rimettere il tutto nella pentola insieme all’acqua di cottura. Se ci fosse qualche pezzetto che sembra non completamente cotto, far cuocere ancora un po’.  A questo punto ho pesato il tutto (5200 gr).
Passare nel passaverdure.
Lo scarto è stato pochissimo.
Questo lavoretto, per fortuna, l’ha fatto tutto o quasi S. …
Prepararare circa 460 gr di zucchero per ogni chilogrammo di composto precedentemente pesato. Nella pentola di cottura mettere in fondo uno strato di zucchero poi uno strato di purea e così via.
Cuocere a fuoco dolcissimo mettendo anche uno spargifiamma sul fornello. E da qui in poi i tempi non sono sempre ben calcolabili.

Chiuderli con i coperchi e rovesciarliLa marmellata sarà pronta quando avrà assunto un bel colore ed è diventata lucida.
Versare la marmellata bollente nei vasetti sterilizzati.
Chiuderli con i coperchi e rovesciarli.

Coprire con una tovaglia e poi con un telo di lana e lasciare ben coperti finchè non siano raffreddati… questa tecnica l’ho letta girando per la rete e, stamattina, sul tavolo c’era un bel catafalco nero… visto che il telo di lana è una mia mantella nera.

Ecco le dosi di quest’anno:
5200 gr di composto, 2400 gr circa di zucchero, limone ed acqua come detto prima.

Confettura di fichi

Ieri ho preparato la confettura (marmellata) di fichi.

Me ne hanno regalati circa due chili, ma alcuni sono stati mangiati subito …

PREPARAZIONE e DOSI che ho usato:

  • Fichi 1320 gr
  • Zucchero 500 gr (puo’ andare bene un terzo del peso dei fichi)
  • Succo di un limone grande
  • Un pochino di acqua (due dita di un bicchiere)

Ho lavato i fichi, tolto il picciolo e alcune parti della buccia leggermente rovinate.
Il peso, dopo queste operazioni, era 1320 gr.

Ho considerato che, essendo i fichi molto dolci, potevo mettere una quantità di zucchero pari ad un terzo del peso dei fichi già puliti: 440 gr, ma poi ne ho aggiunto un paio di cucchiai… sarà stato quindi mezzo chilo circa.

In una pentola d’acciaio a fondo spesso, ho messo uno strato di zucchero, uno di fichi divisi in quarti, succo di limone e così via finendo con lo zucchero e limone. Il tutto l’ho lasciato macerare per circa quattro ore, come ricordo che faceva la mia mamma.

Ho fatto cuocere a fuoco basso per circa due ore e mezzo, poi ho invasato in tre vasetti sterilizzati che poi ho capovolto e lasciato così per tutta la notte.

Marmellata di fichi

Ne è avanzata circa mezzo bicchiere che abbiamo assaggiato stamattina… sembra molto buona! Non eccessivamente dolce e con un buon profumo di limone.

Una piccola curiosità da wikipedia: Dal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, solo prodotti ottenuti da agrumi possono essere venduti nell’Unione Europea con la denominazione di “marmellata”, mentre tutte le altre preparazioni vanno chiamate confettura.


Marmellata di pere, peperoni e zafferano

Alcune sere fa a casa di amici ho assaggiato per la prima volta un’ottima marmellata di pere, peperoni e zafferano.Ho ricercato in rete ed ho trovato questa ricetta:

 

Ingredienti: 1 kg di pere sbucciate, 2 peperoni, 500 g zucchero, 1 limone, 1 bicchiere acqua, zafferano in stimmi

Mettere le pere a cuocere con il succo di limone, i peperoni e l’acqua, quando la frutta è cotta passarla, aggiungere lo zucchero e rimettere il tutto sul fuoco. Quando è quasi pronta (ha raggiunto cioè una certa consistenza) aggiungere lo zafferano precedentemente disciolto in acqua tiepida. Tenere sul fuoco altri cinque minuti, rimescolando energicamente.

Ho preparato metà dose e due vasetti sono pronti: spero nella bontà!

fonte della ricetta: www.coopfirenze.it

Mostarda di mele cotogne

Mostarda di mele cotogne

600 gr di mele cotogne già pulite e a tocchetti
400 gr di zucchero
2 decilitri di aceto di vino bianco
5 chiodi di garofano (ne ho messi 2)
un anice stellato
un pezzetto di cannella
2 gr di senape in polvere (non avendola trovata ho messo un cucchiaino di senape o mostarda forte di Digione)
5 grani di pepe
filetti di buccia di limone (solo la parte gialla)
qualche goccia di succo di limone

Porre tutti gli ingredienti in una pentola; bollire a fuoco dolce finché il succo si sarà ridotto e l’aspetto sia quello di una marmellata.
Ci vorrà una mezz’ora circa. Invasare in barattoli di vetro.
Ottima per accompagnare carni bollite e formaggi stagionati.

Mostarda di mele cotogne

In realtà mi era stata data la ricetta della mostarda di arance che scrivo qui sotto.
Le ho sostituite con le mele cotogne e il risultato è stato veramente ottimo.
In casa c’era un profumo speziato buonissimo e anche il sapore non è proprio male!

Mostarda di arance

600 gr di arance
400 gr di zucchero
2 decilitri di aceto di vino bianco
5 chiodi di garofano
un anice stellato
un pezzetto di cannella
2 gr di senape in polvere
5 grani di pepe

Le arance vanno sbucciate e tagliate a spicchi,  la buccia di una delle arance va tagliata finissima e fatta a striscioline.
Il resto del procedimento è lo stesso descritto sopra.

Per provarla aspetto che la stagione delle arance sia più avanzata.