… OGGI SONO 31! Sergio Tardetti, 23 settembre 2016 alle ore 10:09 su FACEBOOK Esattamente trenta anni fa, l’incontro della mia vita con la mia Vita… E’ a lei che dedico questo ricordo 23 SETTEMBRE 1986 L’immagine del tuo primo sorriso Resta impressa nel fondo dei ricordi Come l’impronta lieve nella sabbia Salivi quelle scale. […]
E’ stata riconsegnata oggi alla sua chiesetta “del Trebbio” a Colpalombo di Gubbio l’affresco restaurato della Madonna.L’ opera di Matteo da Gualdo, si colloca intorno al 1484. foto: mtb leggi: http://digilander.libero.it/prolococolpalombo/la_chiesetta_del_trebbio.html Commenti Facebook This post has already been read 16284 times! Print PDF eBook
Commenti Facebook This post has already been read 15822 times! Print PDF eBook
2 thoughts on “150 anni dell’Unità d’Italia”
tutti noi ci auguriamo che questo programma così nutrito per la ricorrenza lasci nel cuore e nella mente una disponibilità, se non un sentimento di attaccamento , per il nostro paese. Ricordo sempre quello che mia nonna mi raccontava. un fratello di soli 18 anni morì al fronte durante la prima guerra mondiale, sulle montagne carsiche… a cosa sono serviti tutto quel dolore, quella disperazione se oggi disconosciamo quanto altri hanno fatto per noi? si chiamava giuseppe, peppino..e così si è chiamato il primogenito di mia nonna che ancora piangeva il giovane fratello morto e diceva che sua madre , a sua volta, diceva che per il dolore purtroppo non si muore….. forse dovremmo riflettere su questo bel dono che tanta lacrime ci hanno regalato
luci
In questi giorni, Luciana, tutti abbiamo pensato ai racconti dei nostri familiari su quei momenti così tristi e dolorosi di guerra… spero solo che tutti abbiano un po’ riflettuto…
tutti noi ci auguriamo che questo programma così nutrito per la ricorrenza lasci nel cuore e nella mente una disponibilità, se non un sentimento di attaccamento , per il nostro paese. Ricordo sempre quello che mia nonna mi raccontava. un fratello di soli 18 anni morì al fronte durante la prima guerra mondiale, sulle montagne carsiche… a cosa sono serviti tutto quel dolore, quella disperazione se oggi disconosciamo quanto altri hanno fatto per noi? si chiamava giuseppe, peppino..e così si è chiamato il primogenito di mia nonna che ancora piangeva il giovane fratello morto e diceva che sua madre , a sua volta, diceva che per il dolore purtroppo non si muore….. forse dovremmo riflettere su questo bel dono che tanta lacrime ci hanno regalato
luci
In questi giorni, Luciana, tutti abbiamo pensato ai racconti dei nostri familiari su quei momenti così tristi e dolorosi di guerra… spero solo che tutti abbiano un po’ riflettuto…