VISSI D’ARTE – Capitolo 6

Tuttavia, ogni volta che gli accadeva di frequentarne una, ecco che l’ombra di Patrizia tornava a riaffacciarsi alla sua mente, lo assaliva il rimpianto per quello che sarebbe potuto essere e invece non era mai stato. Adesso, però, grazie all’anonimo che aveva inviato la lettera, avrebbe potuto incontrarla di nuovo, avrebbero potuto parlarsi e, magari, anche chiarirsi. Non si erano lasciati in buoni rapporti, al contrario, lei aveva vissuto la sua partenza come una vera tragedia. Nonostante lui avesse promesso di tornare di lì a sei mesi, Patrizia non aveva voluto ascoltare le sue ragioni. Alla fine, lui si era spazientito ed era andato via sbattendo la porta, giurando a se stesso che l’avrebbe dimenticata. Non era stato affatto così. Oltre a lui e a Patrizia, ci doveva essere, però, qualcun altro che sapeva tutto della loro storia, non si sarebbe potuto spiegare altrimenti quel messaggio misterioso che gli era stato fatto pervenire. Così, tanto per passare il tempo, mentre nella sala del Consiglio Comunale erano iniziati i discorsi ufficiali, tentò di ricordare chi altri fosse a conoscenza della vicenda. Certo, in paese c’erano molte persone, la maggior parte ancora in vita, che li avevano conosciuti e li avevano visti insieme, abbracciati e felici, mentre passeggiavano per le vie della città. Ma doveva esserci qualcuno che, in modo particolare, era a conoscenza di tutti i dettagli della vicenda, qualcuno che sapeva, o piuttosto intuiva, che il suo amore per Patrizia era rimasto quello di una volta.

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