VISSI D’ARTE – Capitolo 3

Soddisfatti dell’accordo, raggiunto nel corso di almeno una decina di estenuanti incontri, sindaco e vescovo stavano adesso uno alla sinistra e l’altro alla destra del celebre artista, per sottolineare simbolicamente l’uguaglianza della loro posizione nella scala sociale della piccola cittadina, ma anche la contrapposizione dei loro ruoli di potere. Tutto questo importava assai poco al famoso cantante; dall’alto del piccolo balcone della residenza comunale, salutava la folla accorsa con un timido cenno della mano, e intanto era completamente perso a scrutare tra la gente. Sicuramente gli anonimi mittenti del biglietto dovevano trovarsi lì, confusi tra la folla, e lo stavano osservando attentamente, per cercare di intuire le sue reazioni alla loro missiva. Solo loro, oltre a lui, naturalmente, sapevano quale fosse il vero motivo che aveva spinto il famoso cantante a rimettere piede in quella cittadina, altrimenti dimenticata. Sul trafiletto, che gli era stato fatto recapitare, c’era riportato un piccolo fatto di cronaca quotidiana, una di quelle notizie che passano generalmente inosservate, insignificanti per tutti, tranne per i protagonisti e per chi sa attribuire loro un qualche significato. E lui era uno di quelli che poteva ben dire di sapere come stessero esattamente le cose. Lui, e, naturalmente, l’anonimo o gli anonimi, che gli avevano fatto conoscere, in modo alquanto insolito, quell’avvenimento assolutamente ordinario.

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