FOLLIE DEL TRAFFICO

FOLLIE DEL TRAFFICO. Sto cercando di ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo dell’auto, soprattutto da quando mi sono reso conto a quale livello di follia sia giunto il traffico, perfino in una cittadina nel complesso modesta come questa in cui vivo. Certamente il traffico è un non luogo nel quale chi si addentra è perduto. Si è, in qualche modo, costretti ad uniformarsi ai comportamenti dell’automobilista medio, se si vuole sopravvivere e convivere con il flusso di automobili che ti scorre intorno. Quindi mi sono convertito ad una più sana ed economica esistenza di pedone. Oggi, tornando a casa, mi è capitato di assistere, nell’arco di meno di un minuto, a due episodi che la dicono lunga sullo stato di degrado che può raggiungere un comune mortale quando si immerge nel traffico cittadino. Devo aggiungere, per dovere di cronaca, che, in quel momento, il traffico non era particolarmente intenso; eppure quello che ho potuto osservare non ha fatto che ribadire la convinzione, che ho raggiunto da tempo, che l’automobile è la principale fonte di alienazione. Avevo appena lasciato alle spalle una rotatoria – io stavo camminando sul marciapiedi che costeggia la strada – quando ho sentito uno stridere di gomme, violento e improvviso. Mi sono voltato giusto in tempo per osservare una scena, per la verità piuttosto consueta: il solito conducente, distratto dal telefonino che teneva praticamente appiccicato ad un orecchio, aveva continuato imperterrito la sua strada, senza tenere conto della precedenza che doveva dare a chi proveniva dalla sua sinistra all’interno della rotatoria. Incidente evitato per pochi centimetri, cori di insulti da parte degli altri automobilisti, pronti peraltro ad emulare l’avversario alla prima occasione. Non faccio in tempo a voltarmi nuovamente nella direzione di casa e a riprendere il cammino quando, ecco un altro automobilista della categoria “sorpassatori folli” che supera un’auto a velocità molto sostenuta, mentre, dalla direzione opposta, ne stava sopraggiungendo un’altra. Improvviso rientro davanti alla povera auto sorpassata, che è costretta a frenare bruscamente. La conducente, una giovane donna, abbandona improvvisamente il volante per indirizzare un applauso assai ironico nei confronti del sorpassatore, con il rischio di perdere il controllo del proprio mezzo. Statisticamente parlando, la frequenza di questi episodi, pur in assenza di un vero traffico, mi ha dato occasione di riflettere: si è trattato di una pura coincidenza oppure il numero di questi episodi di follia automobilistica è veramente così elevato? Meditate, gente, meditate!

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