…E dopo la doverosa premessa, ecco, come promesso, il primo episodio dell’assurdo. Stamattina, riordinando alcune carte, mi capita tra le mani la bolletta Telecom e l’occhio mi cade su un avviso: dalla prossima bolletta non invieremo più lo stampato ma ci sarà solo una fattura virtuale. Questa fattura verrà recapitata all’indirizzo di posta elettronica di Alice. Visto che ne ho uno, decido di andare a consultarlo. Ecco, a questo punto il primo intoppo: praticamente, dal momento della sottoscrizione del contratto per la ADSL, non ho mai aperto la posta di Alice. Tento quindi di indovinare i parametri di accesso: mentre per il nome utente la cosa risulta abbastanza semplice, per la password – che non ricordo dove ho annotato – c’è qualche problema. Niente paura – penso tra me – c’è, come dappertutto, un link per richiedere la password smarrita. Sollevato, clicco il link e, anziché la solita richiesta di indicare un indirizzo e-mail alternativo al quale inviare i parametri di accesso, appare una finestra nella quale mi si invita a contattare il famigerato 187 (servizio clienti) e poi digitare il codice 5. Speranzoso, chiamo il servizio utenti e inizio ad ascoltare pazientemente tutta la litania, finché arrivo a digitare il codice 5. Quindi digito il codice relativo ai servizi ADSL e attendo. Una voce registrata ma gentile, mi informa che c’è molto traffico e gli operatori sono tutti occupati, e mi invita ad attendere. Tempo previsto di attesa: 4 minuti ! Mi sorge, a questo punto, il dubbio di avere frainteso, riattacco il ricevitore e ritorno al computer. No, avevo proprio capito bene: chiamare il 187 e poi digitare il codice 5. Ritorno all’apparecchio e ripeto la procedura di prima. La solita voce, registrata ma gentile, mi avverte che dovrò attendere, come prima, almeno 4 minuti. Mi armo di pazienza, anche se Sinatra in sottofondo musicale alla lunga diventa proprio fastidioso. Infine, riesco a contattare l’operatore, accento nordico, professionale. Spiego il problema, lui dice: “la password è un dato sensibile e riservato” e poi aggiunge: “un attimo” e scompare per un tempo interminabile. Infine torna e… mi sembra un altro, mi chiede di nuovo di spiegare il problema. Io ripeto la mia richiesta e spiego come e perché sono arrivato a lui. Mi chiede il nome utente, glielo dico e.. sembrerebbe tutto risolto, ma… a questo punto mi chiede la password ! Io gli spiego che l’ho dimenticata, che è per questo che l’ho chiamato, ma lui continua imperterrito: “Mi dica qualche password possibile…”. Io, sopraffatto da un improvviso attacco di logica, spiego: “Non saprei, è passato tanto tempo…”. E mi inoltro in spiegazioni su come funziona normalmente questo servizio negli altri gestori di posta elettronica. A questo punto l’operatore mi chiede di nuovo di fornirgli la password, ed io ripeto: “Non la ricordo. E’ per questo che l’ho chiamato”. Colpo di scena! L’operatore si inalbera: “Non ho tempo da perdere, io sto lavorando!” E riattacca il ricevitore. Rimango di sale. Che fare ? Telefonare al 187 e segnalare il caso, con il rischio di ritrovare lo stesso operatore ? Forse lui non sa che Telecom l’ha incaricato di ritrovare le password smarrite. A questo punto decido: ci faccio un blog!
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3 risposte a TELECOM: episodio dell’assurdo