Scrittura fresca

Ho letto con piacere e sorpresa il breve romanzo di Elisa Vagnarelli “Galeotto fu l’sms” – editrice Edimond. Piacere perché la lettura scorre attraverso un linguaggio fresco come l’età della scrittrice, appena ventenne; un linguaggio che mescola espressioni del lessico familiare e reminiscenze letterarie, provenienti dagli studi appena trascorsi; una commistione questa che, lasciata opportunamente maturare, può produrre certamente buoni frutti. La lingua ha bisogno di essere invenzione, scoperta e innovazione, al di là e oltre le fredde convenzioni stilistiche imposte da regole grammaticali e sintattiche. La sorpresa deriva dal fatto che Elisa è una mia ex allieva, diplomata lo scorso anno in Informatica con il massimo dei voti. Ragazza determinata, dal carattere forte ma capace al tempo stesso di manifestare un’anima romantica e sognatrice non di maniera. La storia unisce abilmente presente e futuro, realtà e fantasia, vita quotidiana e realtà virtuale, ma sempre possibile, del sogno. Una scrittura, insomma, della quale si avverte la freschezza a livello epidermico, come una brezza sottile che accarezza senza stordire. E, alla fine, il piacere che se ne ricava accresce i meriti di questa narratrice in erba. Auguri, Elisa! Cento, mille di questi romanzi.

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