Acqua di San Giovanni

Con l’Acqua di San Giovanni auguro a tutti i visitatori tanta serenità e fortuna!

Acqua di San Giovanni
Acqua di San Giovanni

La memoria olfattiva! Tra i ricordi, l’erba odorosa di San Giovanni…
PROFUMI
Riconosco il profumo del fieno bagnato
Dell’erba lasciata ad asciugare
Delle notti d’autunno, della pioggia
Dentro l’afa di un giorno d’estate
Della nebbia d’inverno, del mare
Riconosco altri profumi incontrati
Quando mi sono immerso nel mondo
Lavande di Provenza, polveri d’Africa
E mercati di spezie in medio oriente
Greci eucalipti vibranti di cicale
E riconosco quelli della prima infanzia
Rose vellutare, gelsomini sempre in fiore
L’erba odorosa di San Giovanni, gli aromi
Della cucina la domenica, e quell’umido
Acre sentore di muffa e di miseria

© Sergio Tardetti 2016-2021

Acqua di San Giovanni
Acqua di San Giovanni
Acqua di San Giovanni
Acqua di San Giovanni

Acqua di San Giovanni

Acqua di San Giovanni

“La notte a cavallo tra il 23 ed il 24 giugno è una notte molto particolare in cui si prepara l’acqua di San Giovanni, che secondo la leggenda, possiede virtù curative e protettrici. …
La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni si utilizza per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione per ricevere amorefortuna e salute.
Il rituale si divide in varie fasi, ognuna di esse può ispirato alcuni stati d’animo:

    • 1) Raccolta delle piante: conoscenze e rispetto.
    • 2) Esposizione dell’acqua alla notte: abbandono e fiducia.
    • 3) Bagno con l’acqua di San Giovanni: purezza e rinascita.”

fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_di_san_Giovanni_Battista

Festa di san Giovanni

Molte tradizioni sono legate a questa giornata. Ricordo da bambina, nel giardino di una cara amica, la raccolta delle erbe profumate messe tutta la notte a macerare nell’acqua. Al mattino ci si lavava il viso con l’ acqua profumata di san Giovanni.

leggi

Erbe di San Giovanni

Le cimette io cogliea della mortella,
spigo, timo, cedrina e vigorosa
menta, con rosmarino e nipitella,
foglie di noce e qualche ultima rosa.
E tutta, entro una conca, l’odorosa
boccetta esposta alla Diana stella,
con limpid’acqua, v’infondea gelosa
le spiche d’aglio e il pan, la nostra ancella.
Io ne ridea e le movea domanda:
perché dell’aglio col maligno odore
offender l’aromatica lavanda?
Ella, facendo il segno della croce:
l’aglio di San Giovanni ha gran valore,
né della strega or più l’occhio gli nuoce.

di Maria Alinda Bonacci Brunamonti

Bonacci Brunamonti, Maria Alinda (Perugia 1841-1903) poetessa, amica di letterati italiani quali Tommaseo, De Sanctis e soprattutto Zanella e Maffei;
Canti (1856, di intonazione religiosa)
Versi campestri (1876)
Canti nazionali (1860, di ispirazione patriottica)
Canti nuovi (1887)
Flora (1898)
Discorsi d’arte (1898).

da www.viandante.it

articolo su Repubblica Letteraria:Le erbe, i fiori e i paesaggi umbri” di Luigi Maria Reale