VISSI D’ARTE – Capitolo 10

Su queste basi, oltre che, naturalmente, sulla concessione di qualche finanziamento da parte dell’amministrazione, per ristrutturare l’oratorio di un paio di parrocchie lesionato dal terremoto, era stata raggiunta un’intesa. Il sindaco aveva chiesto, come ulteriore contropartita, l’appoggio del vescovo per convincere il celebre cantante, che avrebbero ospitato per l’appunto in corrispondenza alla data delle nozze, a cantare nel corso della cerimonia religiosa. “La famiglia della mia futura nuora ha espresso questo desiderio e io non posso certo rifiutarmi di soddisfarlo. Dopotutto, sono o non sono il sindaco? E lei, eccellenza, è o non è il vescovo? Se il nostro grande artista non dà ascolto a noi due insieme, a chi vuole che lo dia?”. Il sindaco, inoltre, andava rimuginando per la testa un suo progetto, che gli era passato in mente, quando Elsa Martini era andata a trovarlo nel suo ufficio. Con lei si conoscevano da una vita, anche il sindaco era stato uno degli allievi di quella scuola in cui Elsina, come la chiamavano un po’ tutti familiarmente, prestava servizio da sempre. Così, parlando del più e del meno, il sindaco era stato informato del prossimo arrivo in città di Patrizia Silenti – “Sa, signor sindaco, la famosa stilista!”, aveva aggiunto Elsina – della quale, per la verità, lui sapeva poco o niente.

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